Trust Familiare: far abitare gratis il Beneficiario nell’Immobile in Trust può Ledere la Legittima dei Familiari del Disponente?

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Trust Familiare: far abitare gratis il Beneficiario nell’Immobile in Trust può Ledere la Legittima dei Familiari del Disponente?

Il Beneficiario che Abita Gratuitamente nell'Immobile in Trust

Nel trust familiare accade spesso che il disponente attribuisca ad un beneficiario il diritto di abitare gratuitamente in un immobile in trust e che tale godimento sia destinato a protrarsi per un periodo di tempo non breve.

Si pensi all’esempio seguente: Tizio, che è vedovo ed ha due figli (Caio e Sempronio), è proprietario di un piccolo appartamento e di una villa di notevoli dimensioni e valore, ubicata in un quartiere di pregio della sua città.

Egli istituisce un trust su tali immobili, stabilendo quanto segue:

  1. che l’ufficio di trustee sarà assunto da un professionista di sua fiducia;

  2. che il trust avrà la durata di 30 anni;

  3. che durante la vigenza del trust il trustee dovrà consentire al suo amico d’infanzia Mevio di abitare gratuitamente nella suddetta villa;

  4. che alla fine del trust il trustee dovrà trasferire i due immobili in trust, per quote indivise uguali, a Caio e Sempronio.

Alla morte di Tizio i suoi figli entrano in conflitto con Mevio, perché a loro avviso il padre, avendo consentito a costui di abitare per 30 anni nella villa senza pagare alcun canone di locazione, ha effettuato in suo favore una liberalità di rilevante importo, cioè di valore pari alla somma dei canoni mai riscossi, stimabili in non meno di euro 60.000,00 all’anno e, quindi, in non meno di complessivi euro 1.800.000,00.

Caio e Sempronio ritengono, dunque, che tale liberalità abbia leso i loro diritti di legittimari e per tale motivo essi intendono impugnare il trust istituito dal padre, chiedendo la condanna di Mevio al pagamento, in loro favore, della somma necessaria a reintegrare la loro legittima.

La Questione: una Tale Previsione può Ledere la Legittima?

Occorre dunque chiedersi se essi hanno ragione o meno: può sostenersi, insomma, che Tizio, istituendo un trust che ha consentito a Mevio di abitare gratis nella villa per 30 anni, gli ha fatto un regalo (e precisamente una donazione indiretta) e dunque ha leso la legittima spettante ai suoi figli?

Per rispondere al quesito occorre chiedersi qual è la natura del beneficio accordato dal disponente Tizio a Mevio: in sostanza, in un caso del genere il trustee esegue la volontà del disponente stipulando con Mevio un contratto di comodato, in virtù del quale egli – appunto – godrà dell’immobile per 30 anni senza pagare alcun canone.

Conclusioni

Tanto premesso, occorre considerare che, se pure qualche sentenza di merito afferma che il comodato di beni di rilevante valore e per una durata non breve costituisce una donazione indiretta, con alcune sentenze la Corte di Cassazione ha scelto la soluzione contraria, dalla quale discende che, in casi del genere, non è ipotizzabile alcuna lesione di legittima.

È dunque probabile che, se Caio e Sempronio impugnassero il trust per lesione di legittima agendo in giudizio contro Mevio, la loro domanda non verrebbe accolta.

Avv.Saverio Bartoli, Firenze

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