Accade molto spesso di aver a che fare con un trust stipulato senza la partecipazione dei beneficiari.
Sottovalutare tale aspetto può, però, dar luogo a problemi non trascurabili, sui quali il professionista dovrebbe riflettere in modo adeguato.
Nell’atto istitutivo di trust, infatti, il disponente detta un programma destinatorio che sarà eseguito dal trustee nell’interesse dei beneficiari ma costoro, per le ragioni più varie, potrebbero non essere affatto interessati a partecipare a tale programma.
Tizio, il cui figlio Caio è dedito al gioco d’azzardo, essendo anziano costituisce un trust liberale avente ad oggetto tutte le sue sostanze e del quale sono trustee Sempronio ed esclusivo beneficiario Caio, a condizione che egli, al termine del trust, risulti clinicamente guarito dalla propria dipendenza. Cosa succede se Caio non partecipa all’atto?
Tizio, imprenditore individuale indebitato, costituisce un trust avente ad oggetto i suoi beni immobili ed il cui trustee Caio dovrà provvedere a liquidarli per poi ripartire il ricavato tra i creditori del disponente. Cosa accade se anche uno solo di tali creditori non partecipa all’atto?
Tizio, padre di Caio e nonno dei tre figli di costui Sempronio, Mevio e Filano, possiede tre immobili e decide di conferirli in un trust del quale saranno trustee il figlio e beneficiari finali i tre nipoti. Cosa accade se anche uno solo di detti beneficiari non partecipa all’atto?
Ove si consideri che, in molti casi, la mancata partecipazione dei beneficiari dipende dal fatto che essi sono addirittura ignari della stipula del trust, ben si comprende come molti operatori siano ancora ben lontani dal possedere una conoscenza sufficientemente approfondita di questo istituto, con possibili effetti dirompenti sull’operatività del medesimo.